INTERROGAZIONE n. 83 del 29/09/2022
In ordine ai reparti ospedalieri di Neurologia pediatrica e Neuropsichiatria infantile

Al Presidente della Giunta regionale

Premesso che:
- Costituisce un fatto notorio quello della piaga dell'emigrazione sanitaria dalla Calabria, e nello specifico l'impatto della cosiddetta migrazione sanitaria medico-chirurgica e riabilitativa dei minori residenti in Calabria: condizione che determina costi economici, umani e sociali rilevanti;
- Le patologie motivo di ricovero sono prevalentemente le malattie neuro-psichiatriche (18,64%), le malformazioni congenite (14,57%), metaboliche/immunologiche (7,67%) e onco-ematologiche (5,68%): patologie che presuppongono l'assistenza presso una struttura ospedaliera con un reparto valido ed efficiente di Neuropsichiatria infantile;
- Con nota prot.101/ist/2020 a firma del dott. ---------- della Direzione generale della digitalizzazione del sistema informativo sanitario e della statistica, in riscontro a puntuale richiesta delle associazioni Codacons ed Articolo 32, il ministero della Salute ha reso noto che "per quanto riguarda l'attività ospedaliera si comunica inoltre che nella Regione Calabria non risultano attivi reparti ospedalieri di Neuropsichiatria infantile";
Preso atto che: - Con comunicato del 3/08/2022 è stato reso noto l'accordo tra Regione Calabria e Bambino Gesù per potenziare la rete pediatrica e contenere la migrazione sanitaria e si è così provveduto a rendicontare che "sono stati oltre 7.500 i bambini calabresi a raggiungere il Bambino Gesù di Roma per cure mediche, ma fortunatamente solo il 15% di questi pazienti - poco più di 1000 - ha avuto bisogno di un ricovero. La stragrande maggioranza delle prestazioni (12.049 su 13.195) ha riguardato visite ambulatoriali, esami diagnostici o day hospital. Per la trasferta a Roma, il viaggio, il vitto, la permanenza, i giorni di lavoro persi, la stima della spesa per le famiglie ammonta complessivamente a circa 5 milioni di euro". Considerato che - Tale accordo ha certamente un impatto importante ma al tempo stesso non può costituire l'unica forma di assistenza specialistica ai pazienti pediatrici della regione;
- Le famiglie calabresi ancora oggi sono costrette a sopportare veri e propri "viaggi della speranza" anche per meri controlli di routine;
il personale medico si scontra con carenze strutturali e di personale, l'offerta regionale per i pazienti con malattie neurologiche ad oggi è pressoché inesistente se si considera che per tali piccoli pazienti le patologie richiedono approcci multidisciplinari la cui assenza e/o inidoneità di fatto impedisce che la loro presa in carico sia effettiva e totale, mancando un sistema capace di fare rete;
Per sapere:
1) se il presidente della Regione Calabria, in qualità di commissario ad acta del settore sanitario in Calabria, non ritenga opportuno, per il perseguimento dell'obiettivo della tutela dell'effettività del diritto alla salute, procedere alla immediata creazione in Calabria di un reparto ospedaliero e/o universitario di Neurologia pediatrica e di neuropsichiatria infantile;
2) se non ritenga opportuno adottare gli atti amministrativi e aziendali idonei a definire anche l'offerta territoriale dei servizi della Neuropsichiatria infantile (Npi), considerato che la complessità degli interventi di ambito rende necessario un costante lavoro di integrazione tra la rete degli operatori interna al servizio, la rete locale esterna al servizio, la rete di collegamento tra Centri ospedaliero-universitari e servizi territoriali, secondo il modello Hub-Spoke;
3) quali misure intenda porre in essere affinché si regolamenti l'effettiva presa in carico da parte del Sistema sanitario regionale, dei pazienti con patologie neurologiche pediatriche laddove gli stessi siano presi in cura a livello specialistico da un ospedale extraregionale;
4) quali misure intenda adottare al fine di garantire la continuità e la qualità dell'assistenza e riabilitazione dei pazienti con patologie neurologiche pediatriche o neuropsichiatriche infantili anche in relazione al carico enorme che di fatto ad oggi ricade in via quasi esclusiva sulle famiglie.

Allegato:

29/09/2022
A. LO SCHIAVO